Can’t touch me

 

Magari fosse McHammer a cantarlo, almeno avremmo un po’ di origjnalità sfacciata. Di quella che appunto non la puoi nemmeno toccare. Non arrivi. Proprio no.

E invece no, perché se pensiamo a qualcosa o qualcuno che non può essere toccata, chi vi viene in mente? Beh, a me viene in mente l’UKIP e il suo carissimo Farage. Nigel Farage. E me lo immagino a presentarsi come un double0 7 con licenza di uccidere e spararle grosse. Cosa? Non ha licenza? Chi se ne frega. Lui se la prende.

Del resto a pochi importa cosa dice Mr Brexit, giusto? Pensate un po’, ricordo di aver studiato la figura di un ipotetico Mr. PESC e invece nella realtà cosa vedo? Mr Brexit. Ma la cosa non finisce qui. Perché Farage, ha mostrato una direzione dell’interesse in politica, non per il senso della politica ma per il mandato. Che intendo? Ha speso la sua carriera politica in campagne pro Brexit. Ora? Ha per caso pilotato i lavori per la Brexit? Si sta occupando di commissioni UE per apportare i cambiamenti necessari? Ma nemmeno per sogno.

Le sue dichiarazioni in merito sono state esemplari “I am having a great time”, “Look, I hope, genuinely, that Brexit means Brexit and the job is done and there is no need for me. I really hope that’s it. But with every week that goes by, I think it might not be, so I’ll have to stick at it.”.

Badate bene. Questo è esemplare di grande, immense, incomparabile menefreghismo. Il peggiore. Che se ci pensate si traduce in “arrivederci e grazie di tutto il pesce”. Vi suona familiare? Si, i delfini che abbandonano il pianeta quando si accorgono che sta per essere distrutto in Guida galattica per autostoppisti. Del resto, lui, l’uomo che si definisce povero rispetto ai suoi amici della capitale, l’uomo che guadagna solo 85000 sterline l’anno, ha fatto il suo lavoro. Il suo lavoro era di portare alla Brexit e l’ha finito.

Il suo lavoro non era di avere una responsabilità nei confronti dei votanti. Nei confronti dei suoi del partito. Un po’ come un chirurgo che dice, il mio lavoro è operare. Non fare visita prima dell’operazione, preparare l’operazione, considerare il possibile, seguire il paziente dopo l’operazione. Follow up. No. Per nulla. Farage arriva, Farage se ne va. Il problema è che questo ominicchio se ne va con anni di lavoro di intellettuali di caratura ben maggiore di quanto lui stesso possa anche solo capire. E non tiriamo di mezzo Braudel o Monnet, De Gasperi o Bech.

Ma che volete ne sappia? A lui non importa. Magari direbbe pure che sono figure vetuste.

Non ci dimentichiamo che lui, l’uomo della sera della Brexit e del mattino del “tanto piacere, mi è piaciuto far sesso con te ma devo andare perché qui ho finito”, dichiarò senza tanti peli sulla lingua e sulla coscienza che “I’m not suggesting that I can do everything, but I do think that I’m quite good at negotiating. I’m quite good at bringing people together,”. No infatti, lui non può fare tutto. Ma è molto bravo a negoziare. A mettere le persone assieme. Che persone poi, bisogna cercare di capirlo.

Dato che un personaggione del genere, se la prende pure col suo partito, scaricandolo perché “troppi low grade” che del resto cozzano con la figura del grande intellettuale e del personaggio colto che è lo stesso Farage, no?

Ecco quello che succede quando la cosa pubblica viene viene retta da idioti. Benvenuti nell’UK della Brexit.

PS

Per pure divertimento, vi riporto una cosa divertente:

 http://www.telegraph.co.uk/news/2016/11/22/said-donald-trump-nigel-farage/

Un sondaggio del The Telegraph per ridere un po’. “Who said it: Donald Trump or Nigel Farage?”. Date, provate a indovinare chi la spara più grossa.

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