Viva il RE(ferendum)! Abbasso il RE(ferendum)!

Si dice sempre che durante i momenti di grande incertezza, vadano al potere due tipologie di figure: l’incapace e l’autoritario. Certo, quando le figure riescono a convergere nella stessa persona e addirittura si aggiunge anche il saltimbanco, il burattinaio, il paroliere e il comico, che dire? Alea iacta est.

Di chi parliamo? Ossuvvia! Del comico che è anche politico ma che non è politico perché è anche comico. Del politico che i britannici intervistarono perché uno come lui, smuove le acque. Un riformatore. L’ultima volta che i britannici presero qualcuno per riformatore, andò a finire male. Molto male.

E così non si sa bene come o perché ma, se per mesi nessuno si è fatto sentire (complice forse un leggero decremento del favore popolare e una serie di querelle per le questioni di dissapori interni e abbandoni importanti), nelle ultime settimane, il buon Grillo ha deciso di ricomparire come d’uopo d’un uomo della sua stazza. Che ci sorprendiamo a fare? Del resto anche Berlusconi è ricomparso. Non si sa bene da dove.

“Denunceremo Renzi per abuso di credulità” hanno titolato per due giorni di fila i giornali nazionali. Certo, risulta un po’ strano. Sembra il muflone che dice cornuto all’alpaca. (Non a caso ho scelto l’alpaca. Non ha le corna. Badate bene.). Aaaaaah ora ricordo, ecco perché Grillo non era presente: il suo spettacolo teatrale. Grillo contro Grillo. Da febbraio a maggio, su tutti i maggiori teatri, Grillo ha portato in scena la sua opera. La grande opera. No, non il movimento. Non quello. Quello non è suo. Quello è degli elettori. Dei cittadini. Dei 5 stelle. Gli stessi che Non statuto che però statuisce. Va beh.

«Il fallimento è poesia. Ecco perchè non avrò grandi scompensi lunedì. Anche se perdiamo sarà una perdita straordinaria che ci darà ancora più forza. Il Paese è spaccato a metà e noi andremo avanti». Certo. Fa strano sentire queste parole da una persona che proclama di avere interesse nel bene delle persone. Delle sue persone. Dei suoi cittadini. Di quelli che lo votano. E certo che non avrà grandi scompensi lunedì, lui, Grillo, è esterno al movimento. Non verrà mai sconfitto perché non ha mai partecipato né parteciperà mai all’interno. Perché non è un politico? No. Perché se partecipasse e perdesse, come saltuariamente capita a piddini, pentastellati e via dicendo, farebbe la fine del…pollo.

Ma del resto Grillo coi polli ha una lunga storia, già da quando spennava i polli dei grandi media per le vacanze da qualche parte, mentre i cittadini stavano qui a riempire le piazze e far votare tizio e caio che poi regolarmente, per questo motivo o per quello, venivano misteriosamente “invitati ad allontanarsi” dal movimento. Ah! Che cosa affascinante.

“ci giochiamo tutto”, “sbattiamogli in faccia lo scettro del No”. Avrei una domanda a Grillo che godrei nel far in persona: ha mai incentivato uno dei cittadini che ha invogliato a giocarsi tutto, a sbattere in faccia lo scettro del NO (a chi poi? Sembra un guerreggiante che cerca il prossimo bottino da reclamare piuttosto che uno statista. Che, se mi legge, non è una brutta parola…eh. So che suona come affarista ma assicuro che sono cose diverse.) a leggere, analizzare e studiare il testo del referendum?

La butto lì. Troppo occupato a farsi suggerire la battutona “denunceremo Renzi per abuso di credulità”. L’uomo che invece con la credulità non ha mai giocato…

VIVA IL RE! ABBASSO IL RE!

Comments are closed.