De Luca I e i 300 spartani alle Renzopoli.

Che il The Renz abbia abituato tutti a tutto, sin da quando era giovane, bello e qualche altra cosa che al momento però non riesco a trovare, questo era noto. Già da quando prendeva lettera a caso e faceva sorridere di gusto quel buontempone del Mike nazionale. Ma “Ehi!” non bastavano le copertina patinate e le comparsate nei programmi del sabato sera, o venerdì o primo pomeriggio, insomma quella roba lì che vede solo chi ha da pensare al limare le unghia (se rientrate in questa categoria, non vi sentite discriminate, non lo sto facendo. No, davvero. Occorre perizia per limare le unghia. Io ad esempio non riesco, ecco. ). No. Nossignore. Siamo qui a rivivere una nuova stagione dei suoi Happy days. Un po’ meno nostri. Un po’ meno da quando già cercavamo altra aria e invece di cambiare verso, l’Italia sta ancora aspettando di cambiare passo. E passa che ti passa, siamo arrivati al referendum. Altro che verso. Riverso piuttosto.

Eh già, riverso. Perché per sbaglio,  un certo governatore della Campania, che potrebbe con assoluta serietà giocare la parte del gemello perfido di Richie Cunningham, si fece beccare a dire “Fate votare Sì. Renzi manda fiumi di soldi. Che vi piaccia o no me ne fotto.”.

Certo, le frasi fuori contesto servono a poco, giusto? Giusto. E invece sbagliato. Perché poco tempo prima, quel certo qualcuno si lamentava grandemente e in prima testata che “anche nel Pd pippe e farabutti” non solo nel Movimento5Stelle, non solo negli altri partiti. Eh no. Anche nel PD. Certo, si riferiva tra le altre cose alla Rosy “Shortcake” Bindy-yeah-yeah che con la tipica eleganza dei franchi tiratori, aveva inserito il buontempone campano nella lista degli impresentabili perché ai tempi imputato nel processo legato alla vicenda Sea Park. Certo, se uno ad accuse di collusione risponde di essere “un modesto artigiano della politica” la cosa diventa interessante. E infatti interessante lo è, no?

E infatti l’artigiano, è davvero un artigiano “Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”. E pensa da artigiano a ricostruire la sua Campania e i campani. Plauso all’uomo del fare. Guarda Renzie, guarda come si fa. Ti indico io che devi fa! “Ma vaffanculo Bersà. Mi raccomando, mettiamoci al lavoro e non perdiamo tempo col dibattito. Mandatemi fax con numeri realistici dei voti per il Sì. Fate il porta a porta e non pensate ad altro”.

Sottotitolo alla foto: “Guarda fijolo, tutto quello che vedi un giorno sarà tuo. Li vedi quei SI? Ecco. Quelli saranno tuoi.” , “grazie papà, che meraviglia! Non avrei mai pensato di avere così tanti SI. Evviva i SI!”

Non pensate alle proposte del referendum. E nemmeno a fare capire alla ggggente di cosa si parla e di come ciò potrebbe influire sull’ordinamento vigente. No, non facciamolo. Del resto, noi siamo uomini del fare. Mica perdiamo tempo a fare i dibattiti. Queste sono cose da grillini. Noi andiamo porta a porta, perché vogliamo i SI. Non vogliamo che la gente capisca perché SI o perché NO.

Insomma, sient’ amme e vota SI! E non se la prenda Roy Paci se l’ho tirato in mezzo…

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