La nostra bellezza rischia di renderci ciechi

Sono Siciliano (lo scrivo in maiuscolo non a caso) ed amo la mia terra, faccio fatica ad immaginare le mie scarpe per troppo tempo lontane da questo suolo, vado via quando posso ma torno sempre. 
Non capisco però l’indignazione generale che ha seguito le dichiarazioni di Roberto Vecchioni, se un siciliano dice “un’isola di merda” scatta l’assenso generale perché tutti almeno una volta nella vita lo abbiamo pensato, se oltrepassi lo stretto di Messina e dichiari una cosa del genere invece ecco stimolato l’orgoglio e generato lo sgomento. Ipocriti, un po’ lo siamo tutti.

Ho sempre apprezzato gli amici diretti, quelli che ti danno dello stronzo quando ti comporti da stronzo. Apprezzo un po’ meno quelli che ti salutano in modo affettuoso e mentre ti abbracciano si tappano il naso. Cosa ci guadagna Vecchioni da questa pubblicità negativa con conseguente danno commerciale per i suoi lavori? 
Non sono mai stato un suo particolare fan, però da ieri lo considero un amico, quell’amico che mi ha dato dello stronzo. Potremmo stare ore a discutere dell’eleganza dei termini, della loro efficacia, di cosa ci si aspetti da un comunicatore come lui e di cosa il mondo della comunicazione attuale ritenga interessante o meno. Ho come la sensazione che però come al solito si stia tutti a fissare il dito di colui che indica, sforzandoci di non guardare ciò che sta indicando. Lasciamo a Vecchioni la libertà delle sue parole, del resto vi ricordo che esiste anche il movimento “Noi con Salvini Sicilia” nonostante le offese ben peggiori che questa terra per anni ha ricevuto da colui che adesso sembra perfino disposta a votare.

Indigniamoci per ciò che quel dito indicava, facciamolo per gli “inchini” che ancora oggi le statue dei santi fanno davanti casa dei mafiosi durante le feste di paese, incazziamoci per ogni saracinesca che apre la mattina solo dopo aver pagato il pizzo (si è così che si chiama quella “benedetta garanzia”), smettiamola con le “assunzioni facili” ed il tasso di disoccupazione alle stelle (qualcuno mi spieghi come fanno ad esistere contemporaneamente due fenomeni del genere), non pronunciamo mai più “però abbiamo un sole ed un mare che ci invidiano tutti” perché non c’è un cazzo da ridere visto che “madre natura” ci offre anche il M.U.O.S. di Niscemi e le discariche abusive. La lista è lunga, ognuno di noi la conosce e può continuarla da solo.

Smettiamola di indignarci a “targhe alterne”, amo questa terra e nessuno dovrebbe offenderla, noi per primi.

Comments are closed.